La Pietà (dipinto)

secolo XVIII (1753)

Descrizione

Attualmente il dipinto è collocato all'interno dell'altare minore, sulla  sinistra rispetto alla navata centrale  (altare dedicato a Maria Bambina e alla Vergine in genere).

La tela rappresenta la Vergine ( veste rossa, manto azzurro, copricapo bianco) che, sola e senza alcun conforto, accoglie sul suo grembo il figlio crocifisso, appena calato dalla croce. Grandi lacrime sgorgano da un viso ancora bello. Ma tragico e segnato da un dolore senza fine. L’atmosfera è senza dubbio drammatica, il cielo è denso di nubi scure ed i colori hanno una cromia livida e fredda che enfatizza efficacemente il tragico momento. Il Cristo (incarnato cereo, capelli castani, perizoma grigiastro) è dipinto in modo drammatico, esangue, con masse muscolari scavate, spasmodicamente tese e dure, con il petto contratto. Non c’è nulla di tenero e bello in quel corpo. Chi veniva crocifisso respirava a fatica: l’addome e lo sterno erano contratti dalla fatica di tale necessità. Ogni respiro era occasione di sofferenza. Il pittore aveva in mente perfettamente la situazione e quindi ha rappresentato il cristo bloccato nel momento del suo ultimo e difficoltoso respiro. Ai piedi del drammatico gruppo sono distribuiti, in modo didascalico, tutti gli strumenti della passione: la corona di spine, i chiodi, la lancia, la spugna e sul retro incombe greve e drammatica la scura croce.

il dipinto è stato restaurato nel 2021 di seguito le fasi del restauro

STATO DI CONSERVAZIONE

Ad una prima indagine visiva, il dipinto non presenta condizioni critiche di conservazione, ciononostante la lettura cromatica si presenta alterata per via dell’ossidazione della vernice di protezione, stesa dall’artista in fase di ultimazione dell’opera; inoltre la presenza di un telaio fisso potrebbe compromettere lo stato di adesione della superficie pittorica alla tela stessa. Viene presa in considerazione la possibilità di sostituire il telaio con uno ad espansione.

 

VELINATURA

Si è proceduti a velinatura preventiva del dipinto, operazione che consiste nel far aderire fogli di carta giapponese sul fronte dell’opera con pennello a setole morbide e colla di pesce. Questa operazione è necessaria affinché il dipinto venga tutelato da traumi o incidenti di diversa natura, durante le successive fasi di restauro.

 

RIMOZIONE DEL VECCHIO TELAIO

Dopo aver posizionato in orizzontale il dipinto velato si è proceduti alla rimozione del vecchio telaio. In questa fase si è deciso di sostituire il telaio con uno ad espansione in modo da permettere un più corretto controllo e conservazione nel tempo dopo il restauro

 

PULITURA DEL RETRO DELLA TELA

Con l’utilizzo di pennelli a setola morbida e aspirapolvere si è proceduti ad una prima pulitura del retro della tela da polvere e materiali di origine organica depositatosi sulla superficie nel tempo. Solo successivamente con bisturi e aspirapolvere si è mossi a rimuovere meccanicamente tutta la polvere intrappolata nella trama stessa della tela. Ripulita ulteriormente con pennello e aspirapolvere si è continuato la lavorazione con una carteggiata leggera con carta abrasiva di grammatura fine e conseguente pulitura delle polveri prodotte con aspirapolvere e pennello in setola morbida. L’operazione di pulitura del retro della tela si rende necessaria al fine di permettere una maggiore penetrazione del consolidante che verrà steso successivamente.

 

STIRAGGIO

Ripulito il retro da tutte le polveri, la tela è stata sottoposta ad un leggero stiraggio eseguito sul verso del dipinto con ferro da stiro da 2,5 kg, in modo da appianare la superficie attenuando il più possibile conchigliature, vizzature e crettature visibili sul fronte.

 

IMPERMEABILIZZAZIONE E CONSOLIDAMENTO

A questo punto delle fasi di lavorazione, si è proceduti a stendere a pennello sul retro del dipinto il BEVA 371 diluito in WHITE SPIRIT in proporzioni di 1:1. Al fine di consolidarla tela e di prepararla al passaggio successivo.

 

APPLICAZIONE DELLE FASCE PERIMETRALI

Lungo i bordi della tela, sono state applicate delle fasce perimetrali in tela patta, in modo da permettere un corretto montaggio della stessa sul nuovo telaio. Le fasce sono state fissate alla tela attraverso lo stiraggio delle stesse sui bordi, il BEVA 371 riattivandosi con il calore del ferro permette l’incollaggio delle parti.

 

FISSAGGIO DELLA TELA AL NUOVO TELAIO

Si è potuto procedere, a questo punto , al fissaggio della tela al nuovo telaio con punti metallici ai 4 lati del telaio, dopo adeguato pensionamento della stessa ottenuto con pinza da tiraggio.

 

RIMOZIONE DELLA VELINA DI PROTEZIONE – SVELINATURA

Inumidendo con una spugnetta e acqua tiepida il verso del dipinto su cui era stato fatto aderire precedentemente la carta giapponese, è stato possibile rimuovere la carta senza problemi dal verso del dipinto.

 

PULITURA

Sono state eseguite varie prove di pulitura con diversi solventi e/o miscele al fine di trovare la soluzione più idonea all’asportazione delle sostanze alterate presenti sulla superficie del dipinto. Dopo aver eseguito i vari tasselli e scelto il solvente più idoneo si è proceduti alla pulitura di tutta la superficie del dipinto utilizzando come solvente il TRIAMMONIO CITRATO.

 

VERNICIATURA 1” LIVELLO

Una volta completata la pulitura dell’intero dipinto’ è stato necessario eseguire una prima verniciatura, necessaria per risaturare la superficie, i colori e per proteggerla dalla successiva operazione di stuccatura.

 

STUCCATURA

Per le stuccature delle lacune presenti sul dipinto, si è scelto di usare uno stucco in pasta già pronto. Steso mediante spatoline e rasato solo dopo asciugatura con bisturi a lama fissa per livellare le stuccature. Successivamente si è proceduti a ripulire la superficie con pelle di daino umida, in modo da eliminare qualsiasi alone lasciato dallo stucco sulla superficie.

 

VERNICIATURA DI 2” LIVELLO

Una volta asciugate le stuccature, si è proceduti alla verniciatura di 2” livello. Questo passaggio ci ha permesso di saturare ulteriormente la superficie pittorica ed omogeneizzare ad essa le stuccature che solo successivamente abbiamo colorato con un tintoretto a base acquerello, il più simile possibile al colore di preparazione originale del dipinto.

 

REINTEGRAZIONE PITTORICA

Per la reintegrazione pittorica, abbiamo utilizzato colori da ritocco MAIMERI a vernice specifici per il restauro, utilizzando la tecnica del rigatino, che consiste nell’ accostamento di sottili righe di colore puro fino a raggiungere per sovrapposizione, la tonalità originale; con la finalità di rendere possibile la lettura del quadro ad una certa distanza, pur riconoscendo l’intervento.

 

VERNICIATURA FINALE

Ultimo passaggio, il dipinto è stato sottoposto alla verniciatura finale , è stato spruzzato con un leggero strato di vernice DAMAR per dare uniformità. Prima del restauro Dopo il restauro.

 

RICHIESTA DI INFORMAZIONI SUL PITTORE MOLCIANO.

Già nel 2004 la Parrocchia richiedeva alla soprintendenza notizie sul pittore , che così rispondeva:

Il nome del pittore PIETRO MOLCIANO non compare nei dizionari. Tuttavia dello stesso nella chiesa di San Rocco di Inzago (Milano), esiste una pala d'altare raffigurante l'Addolorata col Cristo Morto, recante sul rovescio della tela la firma e la data del 1756.

Dallo stile di questa, che con la tela di Paderno Dugnano, sembra essere l'unica opera documentata del pittore, ( nel pur vasto dizionario della chiesa ambrosiana, non vengono menzionate opere sue in altre località della diocesi), il Molciano sembra essere un discreto maestro del pieno settecento, influenzato principalmente dal Magatti, ma anche dal Sassi e dal Petrini e vicino per certi aspetti a Federico Ferrario. Presumibilmente si tratta quindi di un pittore di ambiente milanese.

Gallery

Caratteristiche

materiale:olio su tela
dimensionicm: 235x147
catalogato dalla soprintendenza per i beni artisticischeda 5