La conversione di San Paolo (dipinto)

secolo XVI (1524)

Descrizione

Il dipinto attribuito all'autore Bernardino Luini, è di proprietà della pinacoteca di Brera ed è esposto sull'altare maggiore della chiesa di Paderno dal 1847, ( vedi storia in seguito e i documenti allegati).

In primo piano, da sinistra, una figura maschile ( veste verde e giubba rossa) rivolta in alto. Caduto a terra con il capo rivolto in alto, braccio e mano sinistra rivolta in alto,  sta' San Paolo (veste verde manto rosso); a destra un soldato con vesti rossicce ed un cavallo bianco. Sullo sfondo figure diverse: un soldato con mantello rosso, una figura maschile (vesti scure) con braccio rivolto verso l'alto, un orante. In alto in un tripudio di angeli, il Padre Eterno (veste rossastra e manto azzurro scuro). Cielo azzurro scuro con nubi grigiastre.

L'opera ha partecipato alla mostra su Leonardo da Vinci, tenutasi a Milano presso il palazzo dell'arte nel maggio del 1939. Il dipinto appare anche nell'inventario napoleonico al N° 223.

Cronistoria  dell'affidamento dei quadri della pinacoteca di Brera da parte del Parroco don Luigi Tosi

 

Quadri della Chiesa di Paderno

Nel 1842 avendo sentito che l’illustrissima Accademia di Brera aveva nei suoi magazzini quadri tanti da attribuirsi alle chiese, ed avendo potuto sapere che tra questi quadri vi erano due del Luino, rappresentanti il sacrificio di Abramo e la caduta di S. Paolo, dei quadri aveva potuto secretamente sapere la larghezza e la lunghezza, feci una petizione all’Illustrissimo Regio Governo che si degnasse concedermi due quadri di quella dimensione che io indicavo rappresentanti soggetti di storia Sacra. L’Illustrissimo Regio Governo approvò la mia domanda, principalmente anche perché tra quegli illustrissimi regi consiglieri di Governo il Sig. Cavaliere e consigliere  Illustrissimo Gaetano Giudice, sempre favorevole ai preti e alla chiesa. Esso Governo fece poi domanda al presidente Londonio dell’Illustrissima Regia Accademia di Brera, se vi erano  quadri sacri della dimensione da me indicata. Quell’Illustrissimo Regio presidente non volendo più concedere quadri, vi rispose non esserci più quadri per le chiese principalmente di grande dimensione.
Nel 1846 essendo morto il presidente Londonio, ne faceva funzione il Sig. Bellotti che avendo tanti quadri nei magazzini , risolse di darne alle chiese che ne avessero di bisogno. Mi informai bene della cosa e in dicembre 1846 feci domanda di due quadri grandi e due piccoli, indicando la dimensione, che mi abbisognava.
L’illustrissimo Regio Governo annuì alla domanda e mi assegnò di scegliere i quadri che io domandavo e ne diede ordine all’Accademia di Brera di consegnarmeli.
Mi portai a Brera ove erano il professore di pittura Ferri e venne anche il Sig. illustrissimo Vitaliano Crivelli ai quali mi ero fatto raccomandare, e tra molti quadri sepolti quasi nella polvere, principalmente Madonne di diversa grandezza, santi di una sola figura, alcuni martiri, col lungo muovere e rimuovere quadri, trovai i già da me domandati, rappresentanti il sacrificio di Abramo e la conversione di S. Paolo. Questi a detta dei signori, erano i migliori. Di poi cercammo due piccoli di uguale dimensione e trovammo una nascita ed una risurrezione di Giulio Romano. Trovai che furono, io li domandava al presidente Bellotti, ma esso non voleva darmeli, dicendo che erano i migliori che vi fossero da distribuire. Allora ricorsi di nuovo all’Illustrissimo Regio Governo e quell’illustrissimo Regio consigliere Rusca, al sentire la povertà della chiesa e che era appena allungata si degnò dare decreto, che mi fossero consegnati i quadri da me scelti.
Mi portai subito a Brera, e trovai che i quadri del sacrificio di Abramo e della caduta di S. Paolo hanno notato sulla tela Luinos e che erano in quei magazzini sin dal 1811, parimenti trovai che i due quadri piccoli vi erano anch’essi sino dal 1811 e venivano da Mantova, e quell’elenco di Brera sono notati come di Giulio Romano come due quadri vi sono notati di Luino.
I quadri erano in malissimo essere. Li ho affidati al restauratore Rapaesi che li foderò, li toccò coi colori ma i guasti del tempo non si rimediarono tutti. Aveva già disposto il disegno per farvi la cornice a stucco, ma essendo in quel di molto in uso le cornici dorate si è creduto di farvi eseguire quelle cornici dorate ed imbronzate, che ora vi si vedono.
La spesa fu non tanto grande per alcune manci e condotte…….  L    29.12
fu piuttosto grande al Rapesi per il ritocco………………… ..............  L  310.
per le due cornici grandi L 149 Caduno  in tutto………………..........L  298.
per le due cornici dei quadri della nascita e della risurrezione…L   58.
Piu piccole altre spese
                                                                                                           totale                      L   695.12
                                                                                                                              Tosi Luigi   Sac.

La risposta della Pinacoteca di Brera

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I . R . Accademia                                                                                       Milano il :   31 dicembre 1846

 Delle  Belle Arti                                      

 N°  817
Essendo piaciuto all’eccelso Governo di assecondare la domanda di codesta chiesa parrocchiale di alcuni quadri per decorazione di essa, io mi fò un dovere di invitare Lei molto reverendo signor parroco e i fabriceri della chiesa stessa a portagli o in persona o per mezzo di altri, debitamente delegati a questo ufficio dell’Accademia in Brera, in qualunque giorno della settimana ventura, escluso i festivi dalle ore undici alle tre, al fine di fare una scelta fra i quadri disponibili per tale oggetto, di quelli che possiamo convenire per soggetti e per dimensioni, alla decorazione di codesta parrocchiale.
De quadri che fossero trovati convenienti, si farà poi dall’Accademia la consegna a chi ne porgerà la regolare ricevuta con l’espressa riserva e condizione superiormente prescritte.

Il facente funzione di Presidente

                                                     Bellotti

 

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I . R . Accademia                                                           Milano il :    18 Gennaio 1847

Di Belle Arti                                

N°  35

L’illustrissimo Regio Governo , con suo dispaccio del giorno 12 novembre N° 733/106 annuendo alla proposizione da me fattagli, si è degnato di autorizzarmi a cedere per la di Lei chiesa i quadri seguenti:
  1. La Natività = segnato nell’elenco col N° 643
  2. la Risurrezione = segnato col N° 644
  3. La Caduta di S. Paolo = segnato col N° 663
  4. Il Sacrificio di Abramo = segnato col N° 664
Nel parteciparle questa superiore determinazione, la partecipò altresì avere autorizzato di conformità il signor custode delle gallerie per la consegna dei suddetti quadri contro regolare ricevuta in cui dovrà essere espressa la riserva della proprietà dei detti quadri all’Accademia, e la promessa della dovuta cura e della loro conservazione, di che non è a dubitarsi.
                                                           Il facente funzione di Presidente

                                                            Bellotti

 

Nel mese di novembre del 1986 ebbe inizio un'importante opera di restauro di due dipinti ( la conversione di San Paolo e il sacrificio di Isacco) da parte della soprintendenza dei beni artistici e storici di Milano che terminò l'anno successivo, causa la complessità delle problematiche e la fragilità del dipinto. Il complesso intervento di restauro, l'analisi pittorica e le tecniche di intervento sono meglio spiegate nel libricino (disponibile ancor oggi) edito dalla Parrocchia Santa Maria Nascente di Paderno,  in occasione del restauro.  Di seguito vi  segnaliamo le fasi più  importanti dell'intervento.

 

           INTERVENTO DI RESTAURO

Il complesso intervento di restauro, l'analisi pittorica e le tecniche di intervento sono meglio spiegate nel libricino (disponibile ancor oggi) edito dalla Parrocchia Santa Maria Nascente di Paderno,  in occasione del restauro.  Di seguito vi  segnaliamo le fasi più  importanti dell'intervento.

TEMATICA PITTORICA

Le indagini gas-cromatografiche, confermano che la tecnica pittorica utilizzata dal Luini, consiste in un' emulsione di uovo e olio di lino, cioè una tempera grassa, come le fonti storiche indicavano. Il pittore abbozzate con nero vegetale le forme delle figure principali, eseguì una prima campitura di tonalità media, sulla quale sovrapporre i colori più chiari e più scuri. In altro modo, quando desiderava ottenere toni maggiormente luminosi, campì in primo luogo il colore chiaro, e su di esso stendeva una velatura di lacca. Con sicure e veloci pennellate Luini, ottenne quindi, una pittura di effetto molto luminoso e fresco, paragonabile a quella riscontrabile negli affreschi.

ESAME DELLA PELLICOLA PITTORICA PRIMA DELL'INTERVENTO DI PULITURA

Sono visibili alcuni stucchi lungo la parte inferiore della cucitura di sinistra e sopra il polso del braccio sinistro di San Paolo; lacune dello strato pittorico in corrispondenza di: zona superiore del dipinto, viso di Cristo, margine inferiore. Sollevamenti del colore in corrispondenza del manto di Cristo e del gonnellino di San Paolo. La superficie pittorica si presentava molto offuscata da uno spesso strato di vernice ossidata ed ingrigita dai depositi atmosferici provenienti dall'impianto di riscaldamento ad aria senza filtri. Infine ad analisi ravvicinata si notavano zone con diversi spessori di pellicola pittorica come se fosse presente uno strato di colore steso, sia su un altro colore sottostante, sia direttamente sul supporto. Questa osservazione faceva supporre la presenza di un intervento di ridipintura totale.

PULITURA

In seguito ai risultati, ottenuti dalle indagini stratigrafiche, si procedeva ad una prima fase di pulitura atta a rimuovere gli strati di ridipintura e vernici, fino allo strato di colla e vernice direttamente sovrapposto al colore originale.  Durante lo svolgimento di tale operazione, si evidenziava una situazione disomogenea di ritocchi e ridipinture, prova evidente di un susseguirsi d'interventi pittorici in epoche diverse. Dal momento però che lo strato pittorico originale si presentava piuttosto fragile e sottile, si decideva prima di procedere con il consolidamento e la foderatura. Questo primo livello di pulitura permetteva già di vedere i colori originali. In particolare vennero alla luce particolari e sfumature verdi del prato di sfondo, ridipinti con un'uniforme tinta verde, colore viola del terreno in primo piano, ridipinto con la medesima uniforme tinta verde, colore BLU veste di San Paolo, ridipinto in verde scuro;  colore azzurro e sfumature rossastre del soldato, ridipinte in blu scuro. ultimo angioletto di destra, coperto dall'uniforme tinta grigia utilizzata per le nuvole.

Terminate le operazioni di consolidamento e di foderatura, si procedeva ad effettuare la pulitura finale, all'asportazione cioè dello strato di colla e vernice.

INTEGRAZIONE PITTORICA

A conclusione della pulitura definitiva, si riscontrava l'entità delle lacune del film pittorico,  che rendeva difficile la lettura delle caratteristiche del dipinto, non tanto rispetto alla composizione ed alle forme, quanto rispetto alla brillantezza e alla luminosità dei colori.  Si decideva quindi di procedere ad un abbassamento del tono delle lacune più grandi, utilizzando una tecnica  a righe verticali, e colori a vernice per il restauro. Verniciatura protettiva finale con una miscela di vernice mat e retoucher.

L'opera è stata successivamente ricollocata all'interno di una nuova e semplice cornice e riposizionata sul lato destro del presbiterio

 

 

Gallery

Caratteristiche

materiale:tempera su tela
dimensionicm: 365x200
catalogato dalla soprintendenza per i beni artisticischeda 160
autoreBernardino Luini
proprietàPinacoteca di Brera