PassaParola del 31 luglio 2022
Non trascuriamo le “ali” della preghiera
di Paolo Alliata – Responsabile diocesano dell’Apostolato biblico
Dice un antico racconto rabbinico che la colomba, la sera del grande Giorno della creazione, si avvicina triste triste ai piedi del Creatore.
Dal suo Trono di fulgore il Signore le rivolge lo sguardo. «Ho paura, Signore del Cielo e della terra. Il gatto mi insegue». «Hai ragione, colombella. Ecco qui: ti regalo un paio di ali. Va’ e non avere più paura». La colombella è tutta contenta, ma la sera dopo viene ancora a zampettare ai suoi piedi. «Il gatto mi insegue, sommo Creatore». «Ma ti ho dato le ali…».
«Ecco, Signore… Già prima, con queste due zampette così corte, era una fatica: adesso che ho questi due cosi che mi pesano sulla schiena è pure peggio». E il Creatore, nel suo sguardo di sconfinata tenerezza: «Ma colombella: io ti ho dato le ali non perché tu le portassi, ma perché le ali portassero te». E i rabbini concludono: «Nella Scrittura, Israele è spesso paragonato alla colomba. Per quale motivo? Perché il Creatore ha donato a Israele le ali della Torà, così che potesse volare alto e solcare i cieli della vita. Ma accade alle volte che Israele senta la Torà come un peso, e se ne lamenti come per un giogo che schiaccia».
Osare una vita all’altezza del cielo
La nostra vocazione fondamentale è a volare alto. La vita ci chiede continuamente di rispondere a questa chiamata a solcare le altezze e le profondità della condizione umana. Siamo al mondo per spalancare le ali del desiderio ed esprimere il nostro potenziale di avventurieri dell’esistenza, di esploratori del Mistero che freme in ogni cosa. La dimensione religiosa della vita vuole accompagnare e favorire la drammatica gioia del nostro volo.
«Se guardassimo sempre il cielo finiremmo per avere le ali», scriveva Flaubert. Il Creatore ci chiama anzitutto a osare l’avventura di una vita all’altezza degli orizzonti del Cielo.
Affidarsi al vento dello Spirito
D’altra parte, scrive il nostro Arcivescovo nella Proposta pastorale, «la vita personale diventa un giogo pesante e uno smarrimento se non ascoltiamo la Parola che chiama e non viviamo la grata accoglienza della nostra vocazione». Questa vocazione vuole spalancare le ali di ognuno alla «speranza invincibile che si affida alla promessa di Gesù, Vita eterna, gioia piena, visione di Dio faccia a faccia». La preghiera come ali, per rendere possibile l’affidamento al vento dello Spirito, se vogliamo giocare con questa immagine. «Ho l’impressione che sia una pratica troppo trascurata da molti, vissuta talora come inerzia e adempimento, più che come la necessità della vita cristiana». Più come un peso da portare, che non come ali che ti sollevano. «Non riesco a non pensare che la tristezza, il grigiore, il malcontento possano avere una radice anche nel fatto che preghiamo troppo poco e in modo troppo diverso da come prega Gesù, sempre vivo per intercedere a nostro favore (cfr. Eb 7,25)». L’Arcivescovo ci invita con insistenza a prendere consapevolezza del dono che, senza posa, lo Spirito offre al discepolo di Gesù. Prima che una pratica da svolgere è un dono da riconoscere, già dato, come le ali alla colomba.
Il desiderio dell’intimità con il Dio vivente riposa al fondo di ogni cuore umano. Lo Spirito di Gesù lavora perché quel desiderio sia preso sul serio, e lo orienta all’avventura della comunione trinitaria. «Gesù […] insegna a entrare in relazione con il Padre, a chiamare Dio con lo stesso nome della sua confidenza e obbedienza, a parlare al Padre come lui stesso, il Figlio unigenito, si confida e si affida».
Gesù insegna a volare alto, addirittura dentro l’intimità con il Padre dei cieli. Accoglierò il dono? Rischierò l’avventura?
1-2 agosto: il perdono di Assisi
Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una fortissima luce e Francesco vide l’altare rivestito di luce e alla sua destra la Sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore. Gli chiese allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: ‘Santissimo Padre, benchè io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe’. ‘Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore – ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia questa indulgenza’. E Francesco si presentò subito dal Pontefice, Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche esitazione dette la sua approvazione. Poi disse: ‘Per quanti anni vuoi questa indulgenza?’. Francesco scattando rispose: ‘Padre Santo, non domando anni, ma anime’. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: ‘Come non vuoi nessun documento?’. E Francesco: ‘Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni’. E qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: ‘Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso’.
Come si ottiene il Perdono di Assisi? L’indulgenza si può acquisire, una sola volta per sè o per un defunto, dalle 12 dell’1 agosto alla mezzanotte del 2 agosto, visitando una chiesa pubblica e recitando il Padre Nostro e il Credo. Nei 15 giorni precedenti o seguenti si devono adempiere le tre solite condizioni: Confessione e Comunione sacramentali e una preghiera (un Padre Nostro, un’Ave Maria, o un’altra a scelta) secondo l’intenzione del Sommo Pontefice.
Presso il Monastero “Maria Madre cella Chiesa” a Incirano
Lunedì 1 agosto: Adorazione Eucaristica e possibilità del sacramento della riconciliazione
Ore 17.45: Vespri
Ore 18.30: Santa Messa presieduta da don Matteo Saita
Martedì 2 agosto: Ore 7.30: Santa Messa
Avvisi della settimana
La proposta pastorale 2022-23 del nostro Arcivescovo è sulla preghiera
È possibile acquistare la lettera pastorale, dal titolo Kyrie, Alleluia, Amen. Pregare per vivere,
nella Chiesa come discepoli di Gesù presso la buona stampa oppure il documento in formato
testo è liberamente disponibile sul sito della nostra Diocesi: www.chiesadimilano.it
Grazie don Paolo!
Grazie don Massimo!
Il programma delle celebrazioni in cui esprimeremo la nostra gratitudine e il nostro saluto ai nostri due sacerdoti che lasciano la Comunità Pastorale è il seguente:
don Paolo: sabato 3 settembre alle ore 17.30 al Villaggio
domenica 11 settembre alle ore 11.00 a Paderno durante la Festa Patronale
don Massimo: domenica 18 settembre alle ore 11.00 al Villaggio.
All’ingresso delle rispettive Chiese, nelle apposite cassette, è possibile donare il nostro contributo per il regalo comunitario, come segno della nostra riconoscenza per il loro impegno, il loro servizio pastorale e la loro dedizione alla nostra comunità pastorale. Grazie.
Da domenica 24 luglio è possibile, per chi lo desidera, ritirare dei foglietti colorati, sui quali scrivere la propria gratitudine a don Paolo e a don Massimo, che andranno riconsegnati, nell’apposita scatola, entro i primi giorni di settembre. Grazie.
60° di ordinazione sacerdotale di don Mario Cocuzzoli
Il 24 settembre festeggeremo don Mario, primo parroco del Villaggio, durante la S. Messa delle ore 17.30. Come regalo vogliamo fare un album con foto di quando era parroco della Sacra Famiglia. Chi avesse a casa foto e vuole condividerle può portarle in segreteria e, una volta fatta la copia, verranno restituite…più ne abbiamo, più sarà contento don Mario…!
Festa Patronale Santa Maria Nascente
Il volantino con il programma è disponibile all’ingresso delle Chiese e nelle bacheche…
N.B.: si possono ritirare i nastri per abbellire balconi, cancelli e inferiate presso la segreteria
Cambio orario S. Messe feriali da lunedì 1 agosto a sabato 3 settembre
Paderno | Villaggio | |
Lunedì | ———- | 17:30 |
Martedì | 18:00 | ———- |
Mercoledì | 09:00 | ———- |
Giovedì | 18:00 | ———- |
Venerdì | ———- | 17:30 |
Sabato | 8:30 18:30 pre-festiva | ———- 17:30 pre-festiva |
Un proverbio alla settimana …….
“Per avere del mosto zappa la vigna ad agosto”